Il golf si gioca per definizione esclusivamente all’aperto, quindi chi pratica questo sport deve vedersela con gli agenti atmosferici anche meno favorevoli, caldo e afa d’estate, vento, freddo e pioggia in inverno.
L’abbigliamento giusto però è utilissimo per affrontare al meglio le condizioni climatiche avverse, soprattutto adesso che i materiali tecnici la fanno da padroni.
La premessa doverosa è il dress code. Nei Circoli – campo da gioco o club house che sia – ci si deve vestire in maniera adeguata e decorosa: polo e maglioncini, pantaloni di taglio classico o bermuda (meglio se con tasche comode), cappellino solo con la tesa davanti, scarpe adatte.
Sono deprecati canotte, t-shirt (quindi senza colletto), jeans, shorts, tute e sandali o scarpe aperte. Ciò non solo per questioni di immagine, ma anche e soprattutto di comodità. L’abbigliamento infatti deve essere pratico e consentire la massima mobilità al giocatore.
Le uniche differenze tra campo e club house sono il cappellino, ammesso solo all’aperto ed i bermuda, vietati al ristorante di sera.
Chi non è alle prime armi, ma ha deciso che il golf è il suo sport, conviene faccia un investimento nell’abbigliamento tecnico.
Ciò si traduce in giubbini antivento e antipioggia, leggeri, ma che al stesso tempo non facciano passare il freddo d’inverno ed in cotone leggero o materiale traspirante d’estate. Altri requisiti sono la resistenza (che durino a lungo) e la praticità, polo e pantaloni che si asciugano rapidamente e rimangono in piega dopo il lavaggio, senza richiedere stiratura.
Le scarpe sono poi importantissime; quelle da golf sono sia con che senza (spikeless) chiodi, ovvero mini-tacchetti in gomma nella suola; entrambi i tipi sono ideali per mantenere l’equilibrio durante lo swing e impedire di scivolare in campo quando c’è pendenza. Devono inoltre essere impermeabili.
Per il golfista quindi l’outfit migliore è una questione di praticità e di comodità, prima ancora che di eleganza o di immagine.
