Le origini del gioco del golf non sono chiare né univoche. Si deve infatti distinguere tra vari precursori e il golf moderno, come lo intendiamo oggi.

Un gioco simile a quello del golf, con bastone in legno e pallina di pelle imbottita di piume, denominato paganica, veniva già praticato al tempo degli antichi Romani. Vista la grande importanza dell’Impero nel diffondere usi e costumi, potrebbe essere stato proprio il popolo romano a portare tale gioco anche oltremanica.

Altri “antenati” del gioco del golf sono il francese jeu de mail (bastone e pallina erano entrambi di legno) e  l’olandese kolven, che però si giocava al chiuso. In tutti questi giochi, però, i bersagli erano situati sopra il terreno, non prevedendo il concetto di buca.

In Cina, già intorno all’anno 1.000, esisteva un gioco simile al golf, il chuíwán, riservato ai benestanti – le mazze erano intarsiate con giada e oro – e secondo il Prof. Ling Hongling della Lanzhou University, i Mongoli lo diffusero poi in Europa.

La Scozia viene comunque indiscutibilmente considerata la patria del golf perché furono gli scozzesi – istituendo regole, attrezzature e campi – a dar vita al golf moderno, come lo intendiamo oggi.

origini gioco golf

In Scozia, già nel XV secolo, il golf era così diffuso da divenire un “problema certificato”: poiché distraeva gli uomini dalla pratica nel tiro con l’arco (utile in guerra), nel 1457 Re Giacomo II di Scozia fece approvare una legge per vietarne la diffusione. Il risultato fu che, col ritiro di tale divieto nel 1502 (che non riuscì a dissuadere gli scozzesi, ormai innamorati del gioco), i sovrani stessi iniziarono dedicarsi liberamente a questo sport.

I primi campi “naturali” furono i links sulle coste orientali scozzesi, grazie alle buche scavate dagli animali; mentre il primo Circolo, il Royal Oldest Golf Club, sorse a Musselburgh.

Il più antico golf club di cui esistono prove documentate è il Gentleman Golfers di Leith (oggi the Honourable Company of Edinburgh Golfers, con sede a Mourfield), istituito nel 1744, che per la prima volta ne codificò le regole, riscritte nel 1754 dal Royal and Ancient Golf Club of St.Andrews, che ancora oggi ne detiene i diritti per l’Europa, con le famose 13 regole del golf. Risale al 1764, invece, la scelta del campo a 18 buche (le 9 buche raddoppiate).

La figura del caddie nacque da esigenze concrete, perché inizialmente si giocava a golf in parchi adibiti anche ad altri sport e/o occupazioni (per es. cricket o equitazione), ricchi di ostacoli naturali (fossati, alberi); il caddie doveva dunque vigilare sulla pallina, affinché non venisse smarrita, e liberare il passaggio per facilitare il gioco.

La leggenda narra che le attuali buche standard siano nate dall’esigenza del grenkeeper di Musselburgh di velocizzare la loro creazione.

Per quanto riguarda l’etimologia, il termine “golf” potrebbe derivare dallo scozzese goulf (colpire o schiaffeggiare) o dall’olandese kolf (mazza, stecca); una terza corrente di pensiero sostiene che derivi dall’acronimo “Gentlemen Only Ladies Forbidden”, ma non ci sono certezze al riguardo.

Anche l’attrezzatura, così come i campi, subì una continua evoluzione. Le palline, inizialmente costituite da piume dentro un involucro di pelle, vennero poi realizzate in guttaperca (una macromolecola vegetale, simile alla gomma naturale) per poi essere costituite da tre pezziun nucleo liquido rivestito da elastici e copertura in gomma.

I bastoni originariamente presero il nome dal legno, diverso per ognuno, di cui erano costituiti: driver (legno1), brassie (legno 2), spoon (legno3) e clik (legno 4).

Il golf si diffuse in America a fine ‘800 (anche se vi si giocava già prima della guerra di indipendenza) – fino a diventarvi ancora più importante che nella Vecchia Europa – e poi nel resto del mondo.

In Italia, dove ancora non è uno sport “forte” anche se si sta diffondendo sempre di più, i primi Circoli a nascere furono il Sorrento Golf Club (1895); Varese Golf Club (1897); The Rome Golf Club (1898); Florence Golf Club (1899) e il Sanremo Golf Club (1901).





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