Il golf come gioco in crisi, in tanti ne parlano. Ma quali sono le cause e quali le possibili soluzioni?

Le cause si pensa siano principalmente due: la disponibilità di tempo libero e la disponibilità economica, entrambe in calo.

I campi da golf più belli, quelli a 18 buche, richiedono circa 4-5 ore per completare il percorso, il che è un fattore frenante per chi ha magari meno tempo a disposizione per dedicarsi al suo sport preferito, specie in settimana.

Riguardo ai costi del golf, invece, spesso e volentieri i green fee hanno dei costi abbastanza impegnativi, che dissuadono dal giocarci più volte a settimana, soprattutto nei giorni infrasettimanali.

Per risolvere il primo problema, c’è chi ha ipotizzato di ridurre i percorsi dalle canoniche 18 a 12 buche, molto meno impegnative, ma comunque sempre più accettabili dei percorsi a 9 buche, talvolta un po’ snobbati da chi non è più alle prime armi.

Anche se contro quest’alternativa si sono sollevate molte proteste, c’è chi l’ha già attuata, vedi lo scozzese Shiskine Golf e Tennis Club sullisola di Arran, ed il Bandon Gunes Golf Resort in Oregon, entrambi dotati di percorsi a 12 buche. Una partita così non dovrebbe impegnare per più di 2 ore e mezza, motivo per cui questa formula, già apprezzata nel Nord America, è stata riproposta anche in Italia – ad esempio il Golf Club Royal Park ospita una gara a 12 buche, detta 12 Holes Event.

Diversi e più semplici da attuare, anche perché incontrano sicuramente meno resistenze tra i giocatori, i modi di rendere una partita di golf meno dispendiosa.

Il Circolo del Missouri Lodge of Four Season Resort ha pensato ad un green fee “orario” (in alternativa al green fee tradizionale), pensato apposta per chi ha un’oretta libera (o massimo 2) e vuole comunque dilettarsi con qualche buca. L’intoppo in questo caso potrebbe essere rappresentato da chi, avendo tutta la giornata a disposizione, se la prende naturalmente più comoda, rallentando chi ha poco tempo, ma a questo si può facilmente ovviare partendo da buche diverse.

Un altro modo per abbattere i costi, ottimo per chi volesse investire in questo sport, potrebbe essere quello di seguire l’esempio di Luigi Scarfiotti, l’imprenditore che ha dato vita nelle Marche all’idea di un Circolo golfistico low cost. Il Torrenova Golf Club è stato realizzato con materiali quanto più possibili bio ed economici, a km 0 e soprattutto che necessitano di spese di manutenzione e consumi d’acqua di gran lunga inferiori. In questo modo, con alcune rinunce accettabili (come un architetto famoso per la realizzazione del progetto o una club house lussuosa) è possibile far pagare ai soci cifre molto più basse.

Un’altra soluzione, quella scelta da HD Golf, è far pagare soltanto 30 euro – green fee incluso – per gare infrasettimanali, in campi prestigiosi e per lo più da 18 buche. In questa cifra sono compresi anche la possibilità di aggiudicarsi premi di tappa e una delle 10 vacanze in Sardegna messe a disposizione da Acentro per i vincitori finali del circuito. Una scelta che sta pagando!





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